Foto Di Gruppo - Intreccio di mani

I nostri obiettivi

LEGGERE

la realtà
con sguardo chiaro e collettivo

AGIRE

la naturale teatralità umana
ovvero “essere teatro”

TRASFORMARE

le oppressioni attraverso percorsi condivisi di liberazione

Essere umani è essere artisti.
L’artista è un esploratore che si tuffa in acque profonde

Augusto Boal

Giolli: chi siamo

Giolli è una realtà cooperativa nata dalla volontà e dalla fiducia di “ser mais” (“essere di più”, con le parole di Freire), che vuole dialogare con il mondo principalmente attraverso il linguaggio teatrale.
Dal 1992 usa il metodo di Augusto Boal coniugato al pensiero pedagogico di Paulo Freire per sensibilizzare la società e per reagire alle forme più o meno esplicite di oppressione, marginalizzazione ed esclusione.

Attraverso tecniche teatrali partecipative Giolli offre laboratori, formazione ed eventi, sviluppa progetti, collabora con enti pubblici e privati per promuovere l’inclusione sociale, arricchire il percorsi educativi, prevenire il disagio e sostenere la cura.

Giolli ha sede in Emilia Romagna, ed opera in campo nazionale ed internazionale. Da anni promuove la creazione di una rete di associazioni impegnate in processi di trasformazione e liberazione.

Che cosa Facciamo?

Giolli diffonde la pratica teatrale utilizzando prevalentemente il Teatro dell’Oppresso (TdO), la pedagogia coscientizzante di Paulo Freire (pedagogia della liberazione), l’Approccio di Comunità, la Non-violenza Attiva.

Il TdO é un metodo teatrale creato e sviluppato da Augusto Boal negli anni ‘60, prima in Brasile e poi in Europa, e ora diffuso in tutto il mondo, che usa il teatro come linguaggio, come mezzo di conoscenza e trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale.

É un teatro che rende attivo il pubblico e serve ai gruppi di “spett-attori” per esplorare, mettere in scena, analizzare e trasformare la realtà che essi stessi vivono.

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La nostra Storia

1992: Giolli Associazione

Giolli nasce come associazione nel 1992, dall’entusiasmo e dalla passione di un gruppo di attrici, attori, psicologi, pedagogisti, insegnanti, attivisti e movimentisti; clown, studenti, lavoratori, poeti.

Comincia in questi anni la disseminazione del Teatro dell’Oppresso in Italia: Giolli porta in territori diversi soprattutto il teatro-forum e corsi brevi sulle tecniche di base. Le scuole, le comunità per il recupero dalle dipendenze e i centri di salute mentale chiedono laboratori, percorsi formativi e azioni teatrali. Si affrontano tematiche come il disagio dei giovani, l’integrazione delle persone con sofferenza psichiatrica, la mondializzazione… Si collabora con il Centro Psicopedagogico per la Pace di Piacenza, e da Rovereto a Crotone, da Pordenone a Trapani si organizzano corsi per insegnanti con la Rete di Educazione alla Pace.

1994: estero e formazione

Iniziano poi i primi contatti con l’estero, e nel 1994 parte il primo percorso annuale di formazione.

Tra il 1993 e il 1994 incontri, lezioni universitarie, laboratori e corsi con Augusto Boal.

Alla fine degli anni ‘90 i primi progetti europei e collaborazioni prolungate con scuole, carceri, centri di salute mentale.

2008: Giolli cooperativa

Nel 2008, l’associazione Giolli si scioglie e si costituisce la cooperativa sociale. Continua il lavoro nei territori italiani, in Europa e in alcuni periodi anche in Africa e America Latina.

Nel tempo si è ampliata l’azione con il Teatro dell’Oppresso, approfondite e proposte in contesti diversi le tecniche del teatro forum, del teatro invisibile, del teatro giornale e del Flic dans la tête – nato per esplorare i conflitti interiori, ma ampliato anche nelle connessioni con le dinamiche  sociali – arricchito la pratica  dagli scambi e dalle collaborazioni con artisti e attivisti che utilizzano linguaggi e strumenti differenti.

Oggi

Confermiamo ad ogni passo la volontà di essere attori di cambiamento.

Il nostro gruppo

ritratto di Rob - smorfia scenica in bianco e nero

Roberto Mazzini

presidente della cooperativa

Ha attraversato i movimenti del ’68, l’obiezione di coscienza al servizio militare e la Nonviolenza: è stato maestro elementare, si è formato come psicoterapeuta biosistemico e poi, per scelta, è diventato teatrante. Lavora sulle spalle di Boal e Freire in contesti diversi, per un mondo migliore.

Ritratto di Max - primo piano in bianco e nero - smorfia scenica

Massimiliano Filoni

Dice che i suoi antenati siano le castagne e che avendone mangiate, come tutti gli abitanti degli Appennini, tante e per generazioni, è diventato un po’ albero anche lui. Nell’esperienza teatrale le sue radici percorrono la terra profonda e i suoi rami guardano il cielo, quasi a volerlo sfiorare.

Ritratto di Maria Grazia, primo piano testa reclinata indietro bianco e nero

Maria Grazia Ruggieri

Restauratrice per 20 anni, fino all’incontro con il Teatro dell’Oppresso che è diventato il primo lavoro. Dalla cura e la conservazione del patrimonio storico-artistico alla pedagogia popolare e teatrale. La pratica continua con la cura e la conservazione del patrimonio umano: di ogni essere umano!

ritratto di Marina - smorfia scenica

Marina Mazzolani

Laureata in Architettura a Venezia, si occupa di teatro dal 1977. Attrice, regista, drammaturga, direttore artistico, progetta e realizza azioni, percorsi teatrali, performance con forti valenze sociali, come induttori di movimento (motus contra status quo), spesso in contesti marginali. Scrive.

Ritratto Michele-primo piano BN in scena

Michele Silvestin

Attore operaio misuratore: Teatro, Poesia e Pedagogia lo hanno guidato per la vita. Il teatro lo ha salvato e lo ha dotato di uno sguardo umano sul mondo; la Poesia ha plasmato il suo sentire oltre la misura; la Pedagogia (di Freire) gli ha insegnato la lotta, la speranza e lo slancio amoroso.

Ritratto Alessandra in bianco e nero - mento appoggiato sulle mani

Alessandra Vignoli

Lavora soprattutto immersa nella scuola. Con il Teatro di Boal, con la pedagogia di Freire nella scuola porta il desiderio di trasformazione, la volontà di mettere in comune le risorse, la ricerca di un percorso condiviso.

Reti di cui facciamo parte

ENAR

Rete europea che raggruppa più di 200 associazioni e gruppi che fanno un lavoro anti-razzista.
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COORDINAMENTO NAZIONALE TEATRO IN CARCERE

Un insieme di oltre circa 80 realtà teatrali che operano nei 200 carceri italiani e negli ex-manicomi giudiziari
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RETE FREIRE E BOAL

ITOO (International Theatre of the Oppressed Organisation)

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Siamo presenti sul territorio con diverse attività, questo è possibile grazie alla rete di soci e collaboratori che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per costruire assieme partecipazione.